意大利語(yǔ)小說(shuō)閱讀:Italo Calvino(6)
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2021-01-22 00:00
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摘要:
意大利語(yǔ)小說(shuō)閱讀:Italo Calvino(6)
Già nella scelta del tema c'è un'ostentazione di spavalderia quasi provocatoria.
Contro chi? Direi che volevo combattere contemporaneamente su due fronti, lanciare una sfida ai detrattori della Resistenza e nello stesso tempo ai sacerdoti d'una Resistenza agiografia ed edulcorata.
Primo fronte: a poco più d'un anno dalla Liberazione già la ? rispettabilità ben pensante ? era in piena riscossa, e approfittava d'ogni aspetto contingente di quell'epoca - gli sbandamenti della gioventù postbellica, la recrudescenza della delinquenza, la difficoltà di stabilire una nuova legalità -per esclamare: ? Ecco, noi l'avevamo sempre detto, questi partigiani, tutti cosi, non ci vengano a parlare di Resistenza, sappiamo bene che razza d'ideali... ? Fu in questo clima che io scrissi il mio libro, con cui intendevo paradossalmente rispondere ai ben pensanti: * D'accordo, farò come se aveste ragione voi, non rappresenterò i migliori partigiani, ma i peggiori possibili, metterò al centro del mio romanzo un reparto tatto composto di tipi un po' storti. Ebbene: cosa cambia? Anche in chi si è gettato nella lotta senza un chiaro perché, ha agito un'elementare spinta di riscatto umano, una spinta che li ha resi centomila volte migliori di voi, che li ha fatti diventare forze storiche attive quali voi non potrete mai sognarvi di essere! ? Il senso di questa polemica, di questa sfida è ormai lontano: e anche allora, devo dire, il libro fu letto semplicemente come romanzo, e non come elemento di discussione su di un giudizio storico. Eppure, se ancora vi si sente frizzare quel tanto d'aria provocatoria, proviene dalla polemica d'allora.
Dalla doppia polemica. Per quanto, anche la battaglia sul secondo fronte, quello interno alla ? cultura di sinistra ?, ora pare lontana. Cominciava appena allora il tentativo d'una ? direzione politica ? dell'attività letteraria: si chiedeva allo scrittore di creare l'? eroe positivo ?, di dare immagini normative, pedagogiche di condotta sociale, di milizia rivoluzionaria. Cominciava appena, ho detto: e devo aggiungere che neppure in seguito, qui in Italia, simili pressioni ebbero molto peso e molto seguito. Eppure, il pericolo che alla nuova letteratura fosse assegnata una funzione celebrativa e didascalica, era nell'aria: quando scrissi questo libro l'avevo appena avvertito, e già stavo a pelo ritto, a unghie sfoderate contro l'incombere d'una nuova retorica. (Avevamo ancora intatta la nostra carica d'anticonformismo, allora: dote difficile da conservare, ma che - se pur conobbe qualche parziale eclisse ?* ancora ci sorregge, in quest'epoca tanto più facile, non meno pericolosa...) La mia reazione d'allora potrebbe essere enunciata cosi: ? Ah, sì, volete " l'eroe socialista "? Volete il " romanticismo rivoluzionario "? E io vi scrivo una storia di partigiani in cui nessuno è eroe, nessuno ha coscienza di classe. Il mondo delle " Ungete ", vi rappresento, il lunpen-proletariat! (Concetto nuovo, per me allora; e mi pareva una gran scoperta. Non sapevo che era stato e avrebbe continuato a essere il terreno più facile per la narrativa). E sarà l'opera più positiva, più rivoluzionaria di tutte! Che ce ne importa di chi è già un eroe, di chi la coscienza ce l'ha già? ? il processo per arrivarci che si deve rappresentare! Finché resterà un solo individuo al di qua della coscienza, il nostro dovere sarà di occuparci di lui e solo di lui! ? Cosi ragionavo, e con questa furia polemica mi buttavo a scrivere e scomponevo i tratti del viso e del carattere di persone che avevo tenuto per carissimi compagni, con cui avevo per mesi e mesi spartito la gavetta di castagne e il rischio della morte, per la cui sorte avevo trepidato, di cui avevo ammirato la noncuranza nel tagliarsi i ponti dietro le spalle, y modo di'vivere sciolto da egoismi, e ne facevo maschere Contratte da perpetue smorfie, macchiette grottesche, addensavo torbidi chiaroscuri - quelli che nella mia giovanile ingenuità immaginavo potessero essere torbidi chiaroscuri - ?sulle loro storie... Per poi provarne un rimorso che mi tenne dietro per anni...